lunedì 13 dicembre 2010

Cascone denuncia forte presenza mafia a Bologna e dintorni


Il responsabile per l’Emilia-Romagna dell’Italia dei Diritti : “Chi sostiene che la mafia sia solo al sud e non al nord sbaglia”

Bologna –“ La mafia attanaglia Bologna e le zone limitrofe. Chi sostiene che sia presente solo al sud e non al nord si sbaglia, la criminalità organizzata si sviluppa dove ci sono interessi da gestire, qualunque luogo quindi va bene”. La drammatica e accorata denuncia arriva da Massimo Cascone, responsabile per la regione Emilia-Romagna dell’Italia dei Diritti.

Attraverso le sue dichiarazioni, il rappresentante regionale del movimento presieduto da Antonello De Pierro, contribuisce a ridisegnare una geografia criminale alla quale siamo erroneamente abituati, ponendo l’attenzione sulle terre bolognesi che devono fare i conti con quanti si approfittano dei cittadini in difficoltà per alimentare i loro traffici.

“In Italia – prosegue Cascone - ci sono varie organizzazioni criminali: quella cinese, quella russa, quella italiana in tutte le sue tremende declinazioni. Questi signori si accordano per schiacciare i più piccoli, approfittando e facendo leva sulla povertà della gente”.

La segnalazione di Cascone , supportata da ricerche sul territorio rivela infine la preoccupante condizione riservata ai commercianti dell’estremo oriente: “ Dichiaro con fermezza – evidenzia - di sapere che tutti i negozianti cinesi della zona pagano il pizzo ad un grosso mandarino riservandomi di fornire in seguito, ulteriore documentazione e un approfondimento dell’ indagine ”.

mercoledì 10 novembre 2010

Cascone solidale con corteo degli immigrati a Bologna


Il responsabile per l’Emilia Romagna dell’Italia dei Diritti: “Giusta la manifestazione in un momento particolarmente complesso”

Bologna, 10 novembre 2010 – “Bologna è una città estremamente democratica e questo tipo di manifestazioni sono ampiamente sostenute e caldeggiate”. Così esordisce Massimo Cascone, responsabile per l’Emilia Romagna dell’Italia dei Diritti, in merito alla manifestazione degli immigrati, in programma nel capoluogo emiliano il prossimo sabato.

“A Bologna ci sono diversi centri di prima accoglienza che vivono situazioni pesanti - ribadisce Cascone -. A questo si aggiunge un forte problema relativo alla sicurezza e al fatto che non è stato ancora eletto il nuovo sindaco. Il commissario fa quel che può, ma la situazione resta molto delicata”. Infatti, i manifestanti chiederanno, tra l’altro, la chiusura dei due centri regionali di identificazione ed espulsione di Bologna e di Modena.

In particolar modo, il corteo sfilerà nelle strade emiliane contro la crisi e le politiche del governo ed è strettamente connesso con la protesta degli immigrati di Brescia. “In Lombardia la mobilitazione è vibrata e coinvolge non solo gli stranieri - conclude l’esponente regionale del movimento guidato da Antonello De Pierro -. La questione è universale ed il malcontento dei lavoratori è relativo alle politiche del governo”.

giovedì 8 aprile 2010

A Bologna quindicenne sfiora il coma etilico, la reazione di Cascone


Il responsabile per l’Emilia Romagna dell’Italia dei Diritti: “I giornali gridano allo scandalo, ma quando si comincerà a indagare seriamente su questi fenomeni?”

Bologna – “Sempre più spesso i piccoli adolescenti sono coinvolti in episodi come questi e i giornali amano gridare alla scandalo per vendere copie in più. Ma quanto si comincerà a indagare seriamente su tali fenomeni?”. Questo il primo commento del responsabile per l’Emilia Romagna dell’Italia dei Diritti Massimo Cascone in merito alla notizia della denuncia avanzata ai danni di una barista di un locale bolognese accusata di aver continuato a servire alcolici ad una ragazzina quindicenne in evidente stato di ubriachezza. Secondo quanto detto dai medici dell’ospedale dove l’adolescente è stata condotta, sarebbe bastato un bicchiere in più per farla finire in coma etilico. “Poteva accadere a chiunque, ma l’età dei ragazzi è il vero dramma. Non mi risulta – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – che con le maniere forti si possano risolvere i problemi, basti pensare all’inutilità del proibizionismo americano degli anni venti. La legge c’è e la barista ha sbagliato, ma le colpe vanno ricercate a monte. Bisogna indagare sul vissuto di questi ragazzi, spesso abbandonati dalle famiglie e dalle istituzioni – conclude Cascone – e diffondere una morale libera da comunicazioni scandalistiche come quelle dei giornali che mi sembrano indubbiamente poco costruttive”.

giovedì 18 marzo 2010

Ragazzo costretto a lavorare 15 ore al giorno senza paga, l’indignazione di Cascone


Il responsabile dell’Italia dei diritti per l’Emilia Romagna: “Gli immigrati asiatici sono bravi a tirare l’economia mondiale ma non lo sono a difendere i propri diritti”


Bologna – “Abbiamo una situazione complessa causata dal dilagare del commercio. Gli immigrati che arrivano da: Bangladesh, Cina, India aprono negozi contro terzi, lavorano tutto il giorno, senza manodopera, con una manifattura che deve ancora crescere. I prezzi si pongono a metà strada tra il negozio e la grande distribuzione e i negozi sono aperti sette giorni alla settimana, lavorando senza limiti e in maniera disumana”. Manifesta così Massimo Cascone, responsabile dell’Italia dei Diritti per l’Emilia Romagna, la sua indignazione per quanto accaduto ad un ragazzino, costretto a calci e a pugni da un commerciante del Bangladesh a lavorare nella sua bottega alimentare in via Castiglione, non ricevendo in cambio alcuna retribuzione. La Corte d’Assise d’Appello di Bologna ha condannato lo sfruttatore a cinque anni e quattro mesi di reclusione per riduzione in servitù. “Questo è un problema diffuso, purtroppo non solo a Bologna, ma in tutte le grandi città d’Italia e in molti settori: agro-alimentare, oggettistica, telefonia -. prosegue l’esponente del movimento che fa capo ad Antonello de Pierro - Il punto è che questi cittadini sono abituati allo schiavismo più estremo nel loro paese e quando arrivano in Italia si sentono liberi di agire come meglio credono. Di sicuro sono bravi a tirare l’economia, ma non lo sono a difendere i propri diritti. Succedono avvenimenti incredibili ogni giorno, con molta onestà spero che qualcosa cambi da un punto di vista amministrativo, visto che siamo anche senza sindaco e quindi il disordine sociale è all’ordine del giorno”.

martedì 23 febbraio 2010

Razzismo all’ospedale di Ravenna, lo sdegno di Cascone


Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Questo episodio non fa che denotare la decadenza totale della nostra società. Mi auguro che si faccia giustizia”


Bologna – Malasanità unita a razzismo. Quanto di più negativo la società italiana possa produrre ha fatto la sua comparsa all’ospedale di Ravenna, dove una famiglia di Afragola trasferitasi da anni a Cervia avrebbe sentito pronunciare da un dipendente in camice “soliti meridionali piagnoni” per la sola colpa di nutrire preoccupazione per la figlia di tre anni portata nella struttura ospedaliera con febbre alta e sangue che le usciva dalla bocca. I medici avrebbero scambiato un grave malore per una tonsillite, col risultato che la piccola Luigia è deceduta a causa dell’ennesimo caso di malasanità. I genitori della bimba hanno presentato un esposto in procura a Ravenna e il pm ha già disposto l’autopsia.

“E’ un fatto gravissimo – ha commentato, indignato, Massimo Cascone, responsabile regionale dell’Italia dei Diritti –, sia per la frase che cela un’intolleranza a sfondo razzista, sia per la cattiva diagnosi del problema sanitario. Non mi sentirei di fare di tutta un’erba un fascio, ma l’autorità giudiziaria dovrà essere quanto più dura e severa possibile, perché è un episodio deplorevole. Indubbiamente negli ultimi anni, e questo è un fatto, si è andata accentuando anche in Emilia Romagna una forma di razzismo che prima non c’era, e ciò è sintomo di un clima di intolleranza preoccupante. Questo ulteriore episodio – conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro – non fa altro che denotare la decadenza totale della nostra società. Mi auguro che si faccia giustizia”.

venerdì 12 febbraio 2010

In arrivo finanziamenti quarta corsia della Bologna - Ravenna, Cascone commenta


In arrivo finanziamenti quarta corsia della Bologna - Ravenna, Cascone commenta

Il responsabile per l’Emilia Romagna dell’Italia dei Diritti: “E’ una buona notizia, speriamo che i tempi siano brevi.”


“Il tratto autostradale che sarà interessato dai lavori di ampliamento in effetti è uno di quelli più critici in Emilia Romagna.” E’ questo il commento del responsabile per l’Emilia Romagna dell’Italia dei Diritti, Massimo Cascone, alla notizia dell’imminente arrivo dei fondi per la costruzione della quarta corsia dell’autostrada tra Bologna e Ravenna: finanziamenti voluti dalle due Province romagnole, che hanno agito per allargare la strettoia che si crea in quel tratto autostradale. Cascone infatti fa notare: “Il tratto che allargheranno è molto trafficato, infatti dopo Faenza da tre corsie l’autostrada passa a due, creando inevitabilmente una sorta di imbuto per gli automobilisti. Anche la sicurezza degli automobilisti – continua - che si trovano in viaggio in quel tratto autostradale in questo modo può essere maggiormente garantita: quando c’è meno traffico, c’è sempre meno probabilità di incidenti. Quindi l’allargamento della carreggiata stradale è una buona mossa anche in tale direzione. L’ammodernamento del sistema autostradale è sintomo di una regione dinamica e propositiva.” Il responsabile per l’Emilia Romagna del movimento presieduto da Antonello De Pierro conclude: “Auspico che tale opera di innovazione sia realizzata in poco tempo, quindi che i lavori inizino e vengano terminati al più presto , per non intralciare troppo i cittadini nei loro quotidiani spostamenti e per agevolarli con la quarta corsia autostradale.”

mercoledì 27 gennaio 2010

Cascone fa il punto sul caso Delbono a Bologna


Il responsabile per l’Emilia Romagna dell’Italia dei Diritti: “Sulla situazione politica c’è ora grande incertezza. Il Cinzia-gate apre diversi scenari”


“Il primo cittadino bolognese ha cercato di difendersi, ma non ha avuto scelta visto l’imbarazzo creato nel centrosinistra. La situazione è ora molto delicata e le dimissioni scontate se si fa della questione morale un cavallo di battaglia”. Queste le parole del responsabile per l’Emilia Romagna dell’Italia dei Diritti, Massimo Cascone, circa lo scenario politico apertosi dopo le dimissioni annunciate di Flavio Delbono, sindaco di Bologna.


Lo scandalo è scoppiato quando la magistratura ha posto Delbono sotto indagine per peculato, abuso di ufficio e truffa aggravata per possibili abusi nei confronti della pubblica amministrazione quando ricopriva la carica di vicepresidente e assessore al bilancio della Regione. Cinzia Cracchi, l'ex fidanzata, avrebbe infatti informato terzi di viaggi di piacere a spese della Regione, di auto blu usate per motivi personali e dell'esistenza di un bancomat attraverso il quale potevano essere prelevati mille euro al mese. “Le accuse dall'opposizione a mezzo stampa sono state dei veri e propri attacchi che hanno gonfiato il caso e portato lo stesso centrosinistra a voler mettere da parte Delbono – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro -. Dopo il caso Marrazzo e Vendola, non si poteva rischiare di mandare avanti un candidato indebolito da un’inchiesta giudiziaria ma il risultato, ad oggi, è solo una Bologna incerta sul proprio futuro”.


Le strade percorribili sembrano diverse. Per evitare il commissariamento l’alterativa è votare a maggio grazie ad un emendamento al decreto Milleproroghe. “Ufficialmente le indagini non sono state chiuse e, se si trattasse veramente di una diaria di 400 euro percepita per sbaglio, l’accusa sarebbe di lieve entità – ribadisce Cascone -. Ad oggi non esiste un candidato forte del centrosinistra che possa fronteggiare l’opposizione, sebbene Bologna vanti una lunga tradizione rossa. Ma se si continua a mettere la questione etica davanti ogni cosa e a farne da scudo contro il centrodestra – conclude - è ovvio che l’epilogo di Delbono fosse scontato”.

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